Chi convive con un gatto conosce bene le sue abitudini: sonnellini, giochi improvvisi, lunghe sessioni di toelettatura. Proprio osservandolo ogni giorno ci si accorge subito se qualcosa non va. Un gatto che si gratta più del solito, che si mordicchia il pelo o che appare nervoso potrebbe avere un problema tanto comune quanto fastidioso: le pulci. Questi parassiti minuscoli non solo causano prurito, ma possono avere conseguenze più importanti sulla salute e sul benessere del nostro compagno felino. Imparare a riconoscerle e a intervenire tempestivamente è il modo migliore per garantire al micio una vita serena e priva di fastidi.
I segnali più comuni delle infestazioni da pulci
Le pulci sono difficili da individuare a occhio nudo, perché si muovono velocemente e si nascondono bene tra il mantello. I gatti, poi, hanno un’abilità particolare nel pulirsi, e questo complica ulteriormente la possibilità di vedere direttamente i parassiti. Fortunatamente, ci sono comportamenti e indizi che parlano chiaro.
Il segnale più frequente è il grattarsi continuo. Un gatto che non riesce a stare fermo, che interrompe il sonno o il gioco per mordersi in punti specifici, sta cercando sollievo da un prurito intenso. Spesso i proprietari notano anche piccole crosticine o arrossamenti alla base della coda, sul collo o dietro le orecchie, zone particolarmente amate dalle pulci. Un altro indizio rivelatore sono i cosiddetti “puntini neri” che si trovano passando un pettine fitto sul mantello o scuotendo la cuccia: si tratta degli escrementi delle pulci, che a contatto con l’acqua assumono una colorazione rossastra.
Nei casi più gravi possono comparire lesioni da grattamento, perdita di pelo a chiazze e segni di dermatite allergica, causata dalla saliva delle pulci. È importante sapere che un gatto allergico può reagire anche a pochissime punture, sviluppando prurito diffuso e grande irritabilità. Una panoramica più completa su rischi e metodi di difesa è disponibile nella guida dedicata alle pulci nel gatto, pensata per chi vuole capire come affrontare al meglio il problema.
Perché le pulci sono un rischio per il gatto e per la casa
Pensare che le pulci siano solo un fastidio estivo è un errore. Questi parassiti possono colpire durante tutto l’anno, soprattutto se il gatto vive anche in casa. Le uova, infatti, non restano sul corpo dell’animale ma cadono nell’ambiente: tappeti, divani, coperte diventano nascondigli perfetti per larve e pupe che, in condizioni favorevoli, daranno vita a nuove pulci adulte pronte a infestare di nuovo l’animale. Una volta che il ciclo si avvia, liberarsene diventa complicato.
Le pulci non si limitano a causare prurito. Possono trasmettere parassiti intestinali come la tenia Dipylidium caninum, che il gatto ingerisce quando si lecca per grattarsi. Nei gattini o nei soggetti debilitati, un’infestazione massiccia può portare anche a anemia, con conseguenze serie sulla salute generale. Inoltre, le ferite da grattamento possono infettarsi, peggiorando la condizione e rendendo necessario un intervento veterinario.
Secondo gli esperti del Ministero della Salute, i parassiti esterni come le pulci sono tra i più diffusi negli animali da compagnia in Italia, con un impatto significativo anche sull’ambiente domestico. Questo significa che non proteggere adeguatamente il gatto mette a rischio non solo lui, ma anche la casa e, indirettamente, le persone che ci vivono.
Come proteggere il gatto e la casa
La prevenzione è la strategia più efficace per tenere lontane le pulci. Esistono numerosi prodotti specifici per i gatti: pipette spot-on da applicare sulla pelle, collari antiparassitari e compresse. La scelta dipende dall’età, dal peso e dallo stile di vita del gatto, e andrebbe sempre fatta insieme al veterinario. È importante sottolineare che non tutti i prodotti per cani possono essere usati nei gatti: alcuni principi attivi sono tossici per i felini e possono essere molto pericolosi.
Proteggere il gatto significa anche occuparsi dell’ambiente in cui vive. Lavare regolarmente coperte, cuscini e tessuti, passare l’aspirapolvere con attenzione e pulire la cuccia sono azioni semplici ma efficaci per ridurre la presenza di uova e larve. In caso di infestazioni già in corso, possono essere utili anche prodotti ambientali specifici, sempre scelti con cautela e possibilmente con il consiglio del veterinario.
Non bisogna dimenticare la continuità della protezione. Interrompere i trattamenti antiparassitari, anche solo per poche settimane, significa offrire alle pulci l’occasione di tornare. La costanza è l’unico modo per spezzare il ciclo vitale del parassita e mantenere il gatto sereno.
Prendersi cura è un gesto d’amore
Un gatto libero dalle pulci non è solo più tranquillo e meno irritabile, ma può vivere ogni giornata con la spensieratezza che lo caratterizza. Osservarlo mentre gioca, salta e si dedica ai suoi rituali di pulizia sapendo che è protetto è una soddisfazione per ogni proprietario. Prendersi cura di lui significa garantirgli non solo salute, ma anche benessere emotivo. Alla fine, proteggere il proprio gatto dalle pulci non è soltanto un obbligo: è un atto di amore che rende più forte il legame speciale che ci unisce a loro.